Ponte sullo Stretto: opera inutile e spreco continuato

di Citto Saija

Finalmente i nodi sono arrivati al pettine. La sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei Conti si è rifiutata di apporre il visto di approvazione alla recente delibera del Cipess.
Allo stato delle cose, l’inutile e devastante maxi-opera non può mandare avanti.
Il ministro dei trasporti continua a difendere la sua “ideuzza” come ha difeso – dice lui – i sacri “confini” della “Nazione” (per usare il termine nazionalista della sua dante causa), mentre la signora Meloni, in barba alla Costituzione nata dalla lotta antifascista, continua a non riconoscere la divisione dei poteri e di fatto minaccia la magistratura contabile.
La Corte dei conti (e siamo in attesa di conoscere le motivazioni) ha fatto il proprio dovere, riconoscendo tutte le incongruenze e le forzature sul progetto del ponte che erano state evidenziate negli ultimi anni dal Movimento No Ponte in tutte le sue sfaccettature.
Non mi soffermo su tutte le motivazioni del No al ponte che ormai sono patrimonio della collettività e della popolazione che vive in Calabria e in Sicilia.
I presidenti delle due Regioni continuano a farneticare e il loro sì al ponte si fonda soltanto sul nulla politico. Il presidente calabrese, eletto dalla maggioranza della minoranza dei calabresi che hanno votato, continua a parlare astrattamente di “opere straordinarie”. La stessa cosa fa il presidente della Regione Sicilia parlando a vanvera di “ingerenza” della Corte dei conti che ostacolerebbe “un’opera strategica per lo sviluppo dell’Italia e per il futuro della Sicilia”.
Ma quale è il futuro della Sicilia che vuole Schifani con la sua congrega di estrema destra?
Al “nulla” dei due presidenti delle Regioni Sicilia e Calabria si unisce anche la berlusconiana messinese signora Matilde affermando che “La decisione della Corte dei conti è davvero surreale” e che il governo di cui fa parte andrà comunque avanti.
Continua ad essere evidenziato il “nulla politico” dei governanti della destra!
I cittadini che ne capiscono più dei governanti di turno hanno compreso bene quello che afferma la Corte dei conti.
Il governo e la società “Stretto di Messina” hanno violato tantissime leggi e le contestazioni della Corte sono certamente pesantissime. Siamo di fronte ad una vera e propria “notitia criminis” e si potrebbe anche ipotizzare un intervento della magistratura ordinaria.
Certamente aveva ragione quel giovane che durante la grande manifestazione del 9 agosto ha detto che il progetto del ponte può essere considerato un “crimine”.
Se i governanti che dovrebbero essere i primi a rispettare le leggi non le rispettano, certamente commettono dei reati.
Di fronte al no dei giudici contabili, in un Paese veramente democratico, la presidente del consiglio e il ministro dei trasporti dovrebbero rassegnare le dimissioni e non pretendere di andare avanti nella illegalità.
E’ tutto un grande bluff e l’amministratore delegato e lobbista del ponte dovrebbe essere cacciato, se non si dimette, a “furor di popolo”. Ha dimostrato di non essere idoneo ad affrontare quello che definirei un progetto impossibile.
E cosa dire del grande spreco di denaro pubblico in tutti questi anni a danno delle future generazioni?
Come è stato ripetuto durante l’ultimo corteo No Ponte del 9 agosto, vogliamo ferrovie efficienti (comprese le cosiddette ferrovie interne in Sicilia e Calabria), più navi traghetto pubbliche, strade, sanità pubblica, scuole, acqua e case.
I politicanti della destra affermano che il ponte porterebbe tanto lavoro. Si tratta solo di falsità.
Ci sarebbe lavoro per i prossimi cento anni (tantissimo lavoro), se il governo nazionale e i governi regionali cominciassero ad occuparsi della sicurezza antisismica degli edifici pubblici e privati, antichi e moderni dal Friuli Venezia giulia alla Sicilia.
E se il ministro dell’ambiente, piuttosto che blaterare sul nucleare, e il governo comprendessero che l’intero territorio nazionale deve essere monitorato sul piano idrogeologico onde evitare i continui disastri come quello che è in atto in Toscana mentre sto scrivendo queste righe.
Il popolo dei territori ha ormai compreso il grande inganno della lobby del ponte e dei cementieri sostenuta dal “mangiatore di cioccolato” e dall’attuale governo.
Lo spreco del denaro pubblico è evidente e sono evidenti le violazioni delle leggi.