Tratto da Il Coriglianese – Ai Calabresi limitato il turismo sanitario! È di stamani la notizia di un protocollo d’intesa, proposto dal governo Occhiuto, tra la Regione Calabria e la regione Emilia Romagna, che mette un tetto alle prestazioni, definite con un drammatico eufemismo “turismo sanitario” che i calabresi possono chiedere alla sanità Emiliana.
Oltre al danno la beffa! Non solo ci fanno morire qui in Calabria, ma ci impediscono anche di fuggire per trovare scampo altrove! Dunque: “io resto in Calabria” non è più un allettante slogan politico, ma un perentorio obbligo omicida! Bisogna riconoscere, però, che l’esempio più fulgido di coerenza a questa logica che “curarsi in Calabria è bello” ce l’ha dato, in tempo non sospetti, proprio Occhiuto stesso, che quando ha avuto bisogno di un intervento “serio” lui per primo non ha fatto “turismo sanitario”, ed è rimasto qui imperterrito a testare la sanità calabrese, operandosi in terra di Calabria! Tutto coerente, se non fosse che nella tragicomica realtà è stata tutta l’equipe medico-chirurgica a migrare da altra regione e venire in terra di Calabria ad operare il Presidente! C’è chi può … e prende le porte girevoli!
Mario Gallina