L’imbroglio del Ponte sullo Stretto. Intervista a Gino Sturniolo

a cura di Mimmo Cosentino. Gino Sturniolo è uno dei componenti dell’assemblea No Ponte messinese

Numerosi i rilievi, e difficilmente risolvibili nei 20 giorni concessi per le risposte ai chiarimenti richiesti, con i quali la Corte dei Conti ha sospeso la validità della delibera n. 41/2025 con cui il Cipess ha approvato il Progetto per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, i relativi atti, e il conseguente via libera al piano finanziario.

Un documento che massacra la delibera, denunciando la carenza di motivazioni a supporto, e che si configura soprattutto come una sommatoria dei diversi passaggi del contrastato percorso della progettazione, piuttosto che come una valutazione sotto il profilo fattuale e giuridico. Viene così richiamata l’assenza di “una puntuale valutazione degli atti istruttori”, laddove sarebbe stata necessaria “una motivazione rinforzata”.

Il massimo organo contabile evidenzia inoltre la modalità inusuale per cui al proprio ufficio alcuni atti vengono trasmessi rinviando ai link del sito istituzionale della società Stretto di Messina, e non registrati formalmente in entrata presso il Ministero competente, per poi richiamare l’attenzione dalla mancanza del parere definitivo del Consiglio superiore dei Lavori pubblici.

Nel merito, vengono chiesti aggiornamenti per le violazioni riscontrate alle norme in materia ambientali stabilite dalla Commissione europea. Così come risulterebbero non ottemperate le prescrizioni e le raccomandazioni della delibera CIPE n. 66/2003.

Il Piano finanziario e il quadro economico fanno registrare una qualche creatività, per cui l’organo di controllo esprime “perplessità” tra la somma indicata in data 25/7/2025 e quella attestata nel quadro economico approvato il 6/8/2025, con una maggiorazione di circa 20 milioni di euro. Ulteriori chiarimenti dovuti sono quelli relativi alle stime del traffico e al piano tariffario preventivato.

Sul passo falso del governo e del ministro, abbiamo posto una valutazione a Gino Sturniolo, uno degli attivisti maggiormente riconosciuti dell’Assemblea NO Ponte messinese.

Domanda: Il Governo Meloni sarà in grado di dare risposte esaurienti ai rilievi della Corte dei Conti sulla delibera Cipess di approvazione del progetto definitivo del Ponte entro i 20 giorni di tempo concessi? Pensi che prevarrà la “ragion di stato” e la protervia di Salvini assieme agli interessi imprenditoriali e clientelari che sono alla base dell’opera?

Risposta: Non sarà possibile rispondere in materia esaustiva in così poco tempo. In generale, l’immagine che ne viene fuori è che alle roboanti dichiarazioni di Salvini corrisponde solo una generale approssimazione progettuale. Non c’è però da stare tranquilli, poiché il Ponte è anche questo: un iter infinito di frenate e ripartenze, che consuma risorse a vantaggio delle società di costruzione, della governance, della filiera dei tecnici di riferimento.

D: Il movimento di lotta a avuto un ruolo fondamentale e centrale nell’impedire la realizzazione di un’opera monstre, e ora ha il consenso della maggioranza della popolazione. Come si muoverà nella situazione data?

R: Le prossime mobilitazioni saranno decisive. Bisogna mettere la parola fine al ponte per porre fine all’agonia cui è sottoposto il nostro territorio.

La Sicilia, la Calabria, il Mezzogiorno sono chiamati a portare a compimento una decennale mobilitazione contro il Ponte , che ha radici e motivazioni ambientali, culturali, storiche, sociali, e soprattutto perché questa lotta ha un altissimo valore simbolico, per sancire volontà di riscatto e di autodeterminazione, in piena connessione con il No a qualsiasi autonomia differenziata e alla secessione dei ricchi, per una alternativa meridionale alla militarizzazione dell’isola, alla guerra e alla funzione di gendarme nel Mediterraneo, capace di solidarietà con il popolo palestinese e con i popoli migranti dell’Africa e del Medio Oriente costretti alla fuga dalle loro terre.