Emergenza abitativa: Non ne possiamo più!

Basta sfratti e sgomberi, vogliamo casa e dignità per tutt*

La mattina dell’8 ottobre a Sesto San Giovanni è successo quello che non doveva succedere, un uomo di 71 anni, durante l’esecuzione dello sfratto dalla casa in cui viveva da solo da tempo, ha deciso repentinamente di togliersi la vita, gettandosi dal balcone di casa, in Via Puricelli Guerra 253. Mentre l’ufficiale giudiziario si trovava all’ingresso del palazzo, con il tragico gesto, Letterio Buonomo ha posto tragicamente fine alla propria vita.

Prima di compiere l’estremo gesto, Letterio ha lasciato un biglietto con sopra scritto: “Non ce la faccio più”. L’anziano settantunenne non riusciva più a pagare l’affitto della casa in cui viveva ed era oppresso dai debiti e da una situazione diventata insostenibile. È innegabile che il gesto di disperazione di quest’uomo si sarebbe potuto prevenire se solo si fossero attivati per tempo gli uffici che dovrebbero occuparsi a Sesto di emergenza abitativa e disagio sociale. E invece questa persona è stata lasciata sola da una amministrazione comunale semplicemente assente e, verrebbe da dire, quasi compiaciuta di fronte al disastro sociale della precarietà abitativa. Anzi, senza il quasi, dal momento che più volte gli attivisti per la casa a Sesto si sono sentiti dire dall’attuale amministrazione sestese che in città non c’è spazio per i poveri!

A Sesto San Giovanni, nonostante i tanti presidii e le manifestazioni organizzate negli ultimi mesi da Unione Inquilini e il comitato dell’ex Casa-albergo di Via Fogagnolo per denunciare l’aggravarsi dell’emergenza abitativa, Sindaco Di Stefano e Giunta comunale di centro destra continuano a negare la realtà dei fatti e a non voler dare risposte alla Città di Sesto. Per inciso, la storia della Casa Albergo di Via Fogagnolo merita di essere citata perché il Palazzo in questione, di proprietà del Comune di Sesto, per decenni ha dato un tetto alle tante persone senza casa, sfrattate e in emergenza abitativa e avrebbe potuto continuare a svolgere questa vitale funzione se solo la Giunta Di Stefano non avesse deciso di chiuderla e di sfrattare le persone che erano state accolte in questa struttura. Il 31 luglio 2024, con un imponente schieramento di reparti della polizia e dei carabinieri, l’eroico Sindaco Di Stefano buttava in mezzo alla strada decine di persone che vivevano nella struttura, tra cui anziani e disabili, e tuttora il palazzo è chiuso e lastrato con tutti i suoi 120 posti letto, nonostante gli esposti e le proteste di parte della cittadinanza, e l’estremo bisogno in città di case a canoni sociali e calmierati!

Dichiara inoltre Marco Guio, Responsabile Unione Inquilini di Sesto, che il Comune di Sesto mantiene cento alloggi comunali sfitti nonostante siano sempre più le famiglie che a Sesto si trovano in condizione di precarietà abitativa e chiedono un alloggio popolare. A questi si aggiungono sessanta alloggi di proprietà Aler sfitti da anni. L’Unione Inquilini, con l’Avv. Montalto ha inviato, due anni fa, un esposto documentato e circostanziato alla Corte dei conti chiedendo di intervenire per il reato di “Danno erariale” dovuto al vuoto abitativo e alla mancanza di manutenzioni negli alloggi lasciati colpevolmente sfitti dal Comune di Sesto.

Il sindacato inquilini due anni fa, consuntivi spese alla mano, ha calcolato il costo degli appartamenti tenuti da anni sfitti dal Comune di Sesto, che ammonta ad almeno centomila euro l’anno. Senza considerare l’aspetto più importante ovvero che, assegnando questi cento alloggi oggi sfitti, il Comune di Sesto potrebbe ridurre non di poco l’emergenza abitativa; sono infatti a Sesto solo 25 su 300 famiglie richiedenti quelle che si sono viste finalmente assegnare un alloggio (l’8%).

Sempre Marco De Guio denuncia, durante il presidio di protesta convocato giovedì 9 ottobre a Sesto San Giovanni, il fatto che ormai sul mercato i privati chiedano alle famiglie due buste paga a tempo indeterminato per poter accedere ad un contratto di locazione. Molti cittadini sestesi non riescono più a trovare casa a queste condizioni!

Anche a Sesto, come a Milano e in molti comuni dell’hinterland non c’è casa per chi lavora e percepisca un normale salario. La casa è sempre più un bene di lusso invece che un diritto garantito a tutt*!

È ora di dire basta alla speculazione e al caro affitti! È ora di dire basta una volta per tutte alle migliaia di case popolari tenute vuote dai Comuni e dall’Aler (solo a Milano e provincia almeno quindicimila!).

Questi alloggi, se riqualificati e assegnati potrebbero sostanzialmente dimezzare i numeri dell’emergenza abitativa non solo a Sesto ma in tutta la provincia di Milano e di conseguenza diminuire non poco la pressione della domanda sul mercato locativo privato! Ma questa politica di rilancio dell’edilizia pubblica nuocerebbe evidentemente agli interessi della Rendita immobiliare, perché altererebbe lo squilibrio attuale tra domanda e offerta abitativa.

È quello che da tempo denunciano sindacati come l’Unione Inquilini e il Sicet anche a Milano insieme alle tante associazioni e collettivi che animano il Coordinamento per il diritto alla città e alla casa nato il 3 luglio di quest’anno; le case ci sono, Comune di Milano e Aler devono assegnarle!!

Serve un massiccio piano casa che investa in edilizia pubblica e non c’è altro tempo da perdere, le risorse vanno prelevate dal profitto e dalla rendita immobiliare, adeguando come si fa in tante città europee tipo Amsterdam e Vienna, standard e oneri di urbanizzazione invece di regalare diritti edificatori e terreni alla speculazione privata e ai grandi investitori internazionali come Coima e Fondazione Prada tanto per citarne un paio. Milano e il suo hinterland, dopo otto anni di Giunta Sala, sono stati trasformati in un asset al servizio della finanza e i risultati di queste politiche li stanno subendo sulla loro pelle sempre più lavoratori e famiglie milanesi, con il caro affitti e condizioni di vita sempre più precarie!

A Sesto come a Milano dobbiamo far crescere la mobilitazione contro sfratti e sgomberi, unendo ancor più su di un’unica piattaforma sociale sindacati inquilini, partiti, associazioni e comitati per rivendicare che la Casa non è una merce ma un diritto umano essenziale che rende dignitosa la vita di tutte le persone, nessuno escluso!

La tragedia di Sesto speriamo serva almeno a scuotere le coscienze di tante e tanti che ancora pensano che questo modello di città e relazioni produca crescita e valore per la nostra comunità, quando invece espone le vite di sempre più persone alle disuguaglianze e alle ingiustizie le più feroci.

Anche noi, come Letterio, non ne possiamo davvero più! Non ne possiamo più di vivere sotto il ricatto di un sistema che ci costringe a privarci di oltre metà del nostro reddito per sovvenzionare la Rendita e la Speculazione immobiliare! Non ne possiamo più di sfratti e sgomberi illegali, di amministrazioni comunali che respingono i cittadini quando sono più fragili e indifesi, e che al tempo stesso fanno da commis e camerieri agli interessi della grande proprietà immobiliare. Tutto questo deve cambiare!

Ora più che mai, uniti nella Lotta!

Casa per tutti, Miseria per Nessuno!

Giovanni Carenza, attivista per il diritto all’Abitare – Unione Inquilini di Milano