Ci opponiamo fermamente alla partecipazione delle consulte giovanili ad un evento di partito

di Salvatore Alfieri – Portavoce Giovani Comuniste/i provincia di Ragusa

Esprimiamo profonda preoccupazione per il tentativo in atto di trasformare la formazione politica delle nuove generazioni in un’operazione di indottrinamento che ignora i pilastri fondamentali della nostra Repubblica, antifascista e fondata sul lavoro. Sapere che un incontro politico di Fratelli d’Italia, insieme a Gioventù Nazionale, entrambi del territorio Ragusano, sia sostenuto dalle Consulte giovanili di città come Vittoria, Comiso, Ragusa e S. Croce, non può che farci indignare e arrabbiare.

Come giovani antifascisti non possiamo tollerare che un’istituzione creata per la partecipazione di tutte e tutti, finanziate dai Comuni (e quindi da tutti i cittadini), possa essere strumentalizzata e piegata alla becera propaganda politica di un partito che non ha mai reciso i ponti (l’inchiesta di Fanpage lo dimostra plasticamente) con il fascismo e la repubblica sociale italiana, alleata con i nazisti.

La formazione politica dei giovani è fondamentale e le Consulte giovanili sono uno strumento importante, ma non può esserci crescita democratica senza il riconoscimento esplicito dei valori antifascisti su cui si fonda la nostra Costituzione.

Tanto più che oggi Fratelli d’Italia è in prima fila nel riarmo italiano ed europeo tagliando i fondi per la scuola pubblica e la sanità (gli apparenti aumenti sono ben al di sotto dell’inflazione) e sposa pienamente la narrazione secondo cui nel nostro orizzonte ci sarà la guerra e vuole reintrodurre il servizio di leva invece di sostenere il diritto allo studio e alla salute mentale degli studenti.

Vorremmo infatti ricordare ai giovani e alle giovani delle Consulte che il riarmo e la creazione degli eserciti ha portato sempre e, inevitabilmente, alla guerra e la carne da cannone saremo proprio noi giovani.

D’altro canto, è inaccettabile che, di fronte alle legittime proteste di giovani studenti, la risposta delle istituzioni siano il disprezzo e gli “insulti”. Le parole della Ministra Bernini ad Atreju, che ha rispolverato vecchie citazioni berlusconiane, etichettando gli studenti come “inutili e poveri comunisti” sono la prova di una totale mancanza di rispetto per il ruolo educativo che le istituzioni pubbliche dovrebbero avere.

​​Una vera “scuola di formazione” dovrebbe insegnare il pensiero critico, non la fedeltà a una bandiera identitaria o addirittura ad un Partito. Se chi governa non ha il coraggio di dichiararsi apertamente antifascista, non sta educando i cittadini di domani: sta sabotando la funzione stessa della scuola e delle Consulte giovanili.

La comunità dei giovani cresce con una scuola ben organizzata e adeguatamente finanziata e delle Consulte giovanili promotrici della Costituzione antifascista che mettano al centro la libertà, i diritti e il confronto, e non con la propaganda mascherata da cultura organizzata da un Partito.

​Rivolgiamo perciò un appello ai giovani presidenti delle Consulte e alle Amministrazioni dei comuni coinvolti per annullare la partecipazione ad un evento di Partito che minerebbe irrimediabilmente la credibilità e la reputazione di istituzioni che dovrebbero rappresentare tutta la comunità e non solo una parte.