In questi tempi tragici, finalmente, una notizia positiva.
Nulla è ancora deciso definitivamente ma, ciò nonostante, noi pensiamo che l’intenzione di Regione Lombardia di rivedere il progetto da cinque milioni per colate di asfalto, laghi artificiali e tapis-roulant sul monte San Primo sia una buona cosa.
La settimana scorsa le commissioni regionali Ambiente e Territorio in seduta congiunta hanno dovuto riconoscere che il progetto era assurdo, perché di questi tempi, a meno di 1500 metri di quota, anche la neve artificiale durerebbe pochissimi giorni.
Adesso pare che, per iniziare la revisione del progetto, occorra che si presenti una mozione in consiglio regionale; dal modo dimesso e senza il necessario clamore con il quale si è diffusa la notizia dello stop agli impianti del San Primo crediamo che nessuna delle forze politiche presenti in consiglio stia sgomitando per farlo.
Staremo a vedere.
Crediamo che sia giusto però ricordare, ancora una volta, in che modo andrebbero impiegati tutti quei soldi per i territori di montagna del Triangolo Lariano.
Ripristinando le pratiche colturali e zootecniche di montagna, per interromperne l’abbandono, causa principale di dissesto.
Creando collegamenti al piano con la rete dei trasporti locale e regionale che per i turisti siano preferibili e più convenienti dell’auto privata.
Promuovendo un investimento pubblico straordinario per la cura e la manutenzione dell’assetto idrogeologico con le tecniche della bioedilizia, creando posti di lavoro buoni e stabili.
Negli stessi studi geologici promossi dalla comunità montana (piano di indirizzo forestale del 2024) si parla di un centinaio di movimenti franosi, di decine di fenomeni di erosione, di un terzo del territorio potenzialmente instabile.
E i disastri dello scorso settembre ci confermano che questa è la vera emergenza del nostro territorio.
I soldi, come abbiamo visto, ci sono, andrebbero usati per questa necessità pubblica invece che per improbabili piste da sci.