Sulla guerra trova le differenze. Se ci riesci…

Ieri, poco dopo che il Ministro della Difesa Guido Crosetto aveva annunciato la presentazione del dodicesimo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, il Consiglio Supremo di Difesa riunito da Sergio Mattarella al Quirinale (presente Giorgia Meloni e Ministri vari) ha ribadito con un comunicato di fuoco il pieno sostegno militare all’Ucraina e a tutte le iniziative Ue e della Nato. Leggiamo oggi sul Corsera che il partito di Elly Schein è incline ad avvallare gli aiuti militari a Kiev. Non ne dubitavamo, finora è sempre stato così. Ecco il motivo di tale perseveranza, sempre per il Corsera: il Pd considera la politica estera un cuneo che potrebbe dividere la coalizione di destra. A sostegno di questa tesi le dichiarazioni di Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato: il sostegno europeo militare all’Ucraina “rimane un caposaldo”. Le critiche sono tutte rivolte al “condominio litigioso della destra” che sulla guerra non può permettersi di avere indugi o ripensamenti di sorta. Siamo a questo punto, sono più realisti del re. Fa niente se il governo di Zelensky è coinvolto in un’inchiesta per tangenti e corruzione che si sta allargando anche alla fornitura di armi. Fa niente se l’Italia è sul sentiero della bassa crescita e della recessione. Importante è continuare a inviare armi a spese dei contribuenti e della tenuta del Welfare in una guerra assurda che esclude di fatto ogni tentativo di intesa e di pace. Con i partiti della guerra, del riarmo, del taglio della spesa sociale non vogliamo avere nulla a che fare!