Il cinque e più per cento di percentuale di voto della candidata presidente Antonella Bundu sostenuta dalla lista Toscana Rossa è un risultato davvero molto buono, un risultato “rivelazione” come è stato detto da alcuni osservatori. Questo risultato rompe col tabù che fuori dal sistema bipolare, dal sistema dell’alternanza tra centrodestra e centrosinistra, non ci sia spazio per alcuna proposta alternativa. E’ successo il contrario. Si è affermata una coalizione elettorale costruita su principi di coerenza, contro il bipolarismo dei grandi affari, delle privatizzazioni della sanità, della militarizzazione del territorio, in difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, dell’ambiente, della sanità pubblica, del diritto alla casa. La “rivelazione” di Antonella Bundu e di Toscana Rossa è tanto più significativa non avendo alle spalle un progetto politico in tal senso a livello nazionale. Questo risultato sotterra qualsiasi opzione moderata, entrista nel campo largo. Vero che in Toscana il campo largo vince ma in un mare magnum di astensionismo, di una maggioranza di persone che non si riconoscono più nel sistema dato.
Tra la gente c’è una forte domanda di cambiamento a cui dare una risposta. Pure in presenza di un ottimo risultato di Antonella Bundu, abbondantemente al di sopra il 5%, la lista per poco non va sopra il quorum. In ogni caso la scelta fatta, più che giusta, indica la strada da perseguire anche a livello nazionale. Guardiamo avanti, a un processo di costruzione di un nuovo blocco politico e sociale di alternativa a partire dai grandi movimenti, con forte connotazione giovanile, scesi in campo in queste settimane per un futuro diverso da quello dato dalla precarietà, dalla incertezza, dalla economia di guerra, dal riarmo.