Nella serata del 8 ottobre 2025, al termine di un presidio e un corteo a cui abbiamo aderito, i dimostranti hanno occupato, pacificamente e senza arrecare danni, il cortile di Palazzo Frizzoni, il municipio di Bergamo.
È stata un’azione simbolica tesa a richiamare l’attenzione sull’ulteriore azione illegittima di stamani con la quale sono stati fermati dall’esercito di Israele i natanti con cui un gruppo di medici si recava a Gaza con un ospedale da campo, macchine mediche e medicinali. È il secondo episodio di questo tipo dopo quello della scorsa settimana. Israele infatti usa la fame e la crisi sanitaria come armi contro la popolazione civile, rinverdendo le barbarie degli assedi medievali.
E questo mentre si tratta una pace, ma si continua il genocidio del popolo palestinese e a occupare illegalmente territori.
Nelle scorse manifestazioni era stato chiesto alla sindaca di esporre la bandiera palestinese, e lei ha provveduto provocatoriamente ad esporre la bandiera della pace associata a quella palestinese e a quella dell’Ucraina. Bandiera Ucraina, cioè di una nazione belligerante, che illegittimamente è rimasta esposta sul comune per due anni e mezzo e che solo recentemente era stata rimossa. La sindaca parla di legalità, ma l’amministrazione è la prima che non la rispetta.
D’altro canto, in due anni di mobilitazione della comunità palestinese e della Rete Bergamo per la Palestina in favore della popolazione palestinese, mai un assessore o un consigliere comunale di maggioranza o di minoranza ha praticamente partecipato. E, dopo varie prese di posizione a favore di Israele, solo recentemente la maggioranza ha preso posizione, come dice la sindaca, contro la “feroce repressione della popolazione civile a Gaza”. La sindaca Carnevali anche nel suo odierno comunicato non riesce proprio ad ammettere la realtà che è evidente a tutti, cioè che li si sta perpetrando un genocidio e non una “repressione”.
Inoltre a Bergamo per anni è stato dato ampio spazio, anche da parte dell’amministrazione comunale, alle associazioni sioniste. Sino all’episodio dell’altra notte in cui la bandiera Israeliana è stata proiettata, senza chiedere alcun permesso (o no?), sulla porta di San Giacomo delle mura di città alta. Non ci sembra che il Comune abbia emesso un comunicato di condanna dell’episodio.
Ora la sindaca Carnevali nel suo comunicato, in questo caso solertemente redatto, ha definito l’occupazione del municipio “un atto grave e intollerabile, un insulto a un luogo che appartiene a tutti i cittadini e le cittadine di Bergamo”. Noi riteniamo invece che sia stato un insulto alla volontà pacifista dei Bergamaschi esporre illegittimamente sul comune di Bergamo per anni la bandiera di un paese in guerra che l’Italia, con il consenso del centrosinistra e del centrodestra, arma e finanzia. E un insulto ora rimettertela affiancandola alla bandiera Palestinese e della pace. Chiediamo che, proprio in nome degli ideali pacifisti professati, questo abominio venga dall’amministrazione rimosso al più presto.
Francesco Macario
segretario della Federazione
del PRC di Bergamo
Qui di seguito la Lettera inviata alla sindaca Carnevali il 26 giugno scorso.
Gentile Sindaca,
Il tuo importante passato e altrettanto importante presente nelle Istituzioni sicuramente ti hanno dato modo di misurare l’importanza del rispetto delle regole che significa rispetto, anche nella forma, delle Istituzioni di cui gli eletti sono inquilini e custodi, e non padroni. Del resto è cosa nota che in democrazia con la forma si fa sostanza così come coi simboli si fa politica.
Tu sei a Capo della Istituzione Comune di Bergamo. Ciò quindi rende ovvio pretendere da te il ripristino di una regola che da tre anni, e per iniziativa del tuo predecessore, viene impunemente violata dall’Amministrazione comunale di Bergamo che espone su uno dei due balconi del Palazzo comunale Frizzoni antistante Piazza Matteotti, la bandiera dello Stato ucraino.
Chiunque è libero di esporre la bandiera dello Stato ucraino o di qualsiasi altro stato al balcone della propria privata abitazione, questo però avvenire sulla facciata di un edificio pubblico qual è Palazzo Frizzoni, sede del Comune di Bergamo e dei suoi Organi.
L’esposizione della bandiera di uno Stato estero è innanzitutto questione di politica estera normalmente non rientrante nella sfera delle competenze comunali, ma anche ove tale circostanza ricorresse, l’esposizione dovrebbe esser limitata al solo tempo di un incontro o evento politico-diplomatico internazionale coinvolgente direttamente l’Ente e lo Stato di cui viene esposto il vessillo. Non oltre e non altro. Questo dice l’art.8 del D.P.R. 7 aprile 2000 n. 121 attuativo della Legge febbraio 1998 n. 22 che non dà spazio a dubbi o possibilità elusive. Ciò almeno è quanto viene affermato non da noi ma dai Prefetti, capi degli Uffici territoriali del Governo della Repubblica, quando intervengono per censurare le amministrazioni locali che violano le norme di cui sopra esponendo sugli uffici comunali e sulle sedi degli organi di governo locali, bandiere diverse da quella italiana, quella europea, quella regionale se del caso, e dalla bandiera o gonfalone comunale.
E potremmo fermarci qui.
Ma la questione non è “solo” quella, per quanto grave, della violazione palese e spudorata di leggi, regole, protocolli e princìpi. E anche una questione di preminente rilevanza politica perché con l’esposizione della bandiera ucraina si è associata l’immagine del Comune di Bergamo ad una pessima politica e a pratiche lontanissime dalla miglior cultura solidale, pacifista e umanitaria del popolo bergamasco.
Lontane oggi e lontane ieri, quando le milizie nazifasciste di quello Stato, addestrate da istruttori NATO, e l’esercito, sempre di quello Stato e sotto quella bandiera, (dopo aver fatto pratica nell’aggressione all’ IRAQ del 2003 come terzo corpo militare di spedizione per dimensioni) dal 2014 bombardano scuole ed edifici civili massacrando donne vecchi e bambini in Donbass, assassinano giornalisti, e perseguitano gli oppositori su mandato di una classe politica profondamente corrotta che ha messo fuori legge le opposizioni ed espulso la sinistra comunista (e non solo quella) dal Parlamento, che sguinzaglia terroristi incaricati di assassinare in patria e all’estero oppositori reali o presunti inseriti in apposita lista (pubblicata dal sedicente centro Myrotvorets curata dallo SBU servizio di sicurezza del Ministero Interni ucraino) in cui appaiono anche giornalisti, intellettuali e politici italiani. Silvio Berlusconi, che era amico stimato dal tuo predecessore, faceva parte di quella lista nella quale oggi risulta fra gli “eliminati” in questo caso per cause naturali. Non è stata naturale invece l’assassinio, rectius “eliminazione”, del giornalista Pavia Andy Rocchelli.
E potremmo continuare con pagine e pagine ma bastano le cronache di questi mesi e di questi giorni a smascherare le ipocrisie, le false rappresentazioni della realtà, i vergognosi “doppi standard” e lo sciagurato bellicismo che hanno caratterizzato la narrazione sulle vicende belliche e non che stanno infiammando l’EST dell’Europa e purtroppo non solo.
Intanto però ti chiediamo di togliere quella bandiera. Comprendiamo che potrà apparirti cosa sgradevole viste le opinioni che hanno indotto il tuo predecessore ad installarla e te a mantenerla. Opinioni che non avete mai nascosto facendovene vanto anche nel vostro ruolo di Primi cittadini.
A noi, e non solo a noi che siamo evidentemente su un fonte opposto al tuo, apparirà invece il tardivo e minimo rimedio ad una sconcezza.
In ogni caso, come ricordato all’inizio, quelle sono le Regole e tu ben sai che un Sindaco le deve rispettare prima di tutti.
Un cordiale saluto
Francesco Samuele Macario
Segretario del PRC-SE di Bergamo
Bergamo 24 Giugno 2025