Comunicato della Segreteria di Rifondazione Comunista Biellese.
Rifondazione Comunista Biellese esprime tutta la propria indignazione e condanna per le gravissime ipotesi di reato di caporalato in appalto pubblico sul nostro territorio venute alla luce solo grazie alla coraggiosa denuncia di un lavoratore immigrato impiegato nelle opere di manutenzione della Diga di Mongrando e dipendente da una ditta in subappalto.
A partire dal grave infortunio da lui subito si è scoperto come i lavoratori stranieri con permesso di soggiorno impiegati a Mongrando siano stati costretti a lavorare sottopagati con turni ben oltre i limiti fissati dai contratti, senza pause, giorni di riposo e ferie adeguate oltre che in condizioni igieniche precarie e in mansioni pericolose senza fornitura di protezioni individuali lavorando senza nessuna sicurezza in mansioni pericolose (lo testimoniano le foto agghiaccianti pubblicate dai giornali) subendo anche minacce e violenze in caso di protesta. Le indagini sono quindi partite con una operazione della Polizia Economico Finanziaria di Biella che risulta abbia coinvolto altri cantieri edili in altre sette Regioni.
Ma come è possibile tornare al caporalato nel 2025?
La risposta sta nei decenni di litanie liberiste di tutti i governi che si sono succeduti sul “meno Stato e più Mercato”. Insieme ai tagli dei trasferimenti si sono consentite e favorite esternalizzazioni di servizi pubblici in ogni settore con l’aggravante di leggi compiacenti che hanno sollevato chi appalta da ogni responsabilità in solido quanto ad applicazione delle leggi su lavoro, contratti e sicurezza, salari non pagati e indennizzi.
Proprio uno dei cinque Referendum della CGIL persi puntava a cambiare questa legge iniqua e anche Rifondazione Comunista Biellese si è impegnata a fondo consapevoli della importanza che aveva ed ha nelle condizioni materiali di vita della classe lavoratrice tutta. Nessuno dimentichi che chi paga anche con la vita sono lavoratrici e lavoratori come ha insegnato la strage a Brandizzo dove sono morti cinque lavoratori subappaltati da Ferrovie Italiane, le cui famiglie ancora aspettano giustizia.
Il contesto della catena di appalti e subappalti incentivati e deregolamentati nasce e si sviluppa proprio grazie a leggi nazionali di governi passati e presenti e ai vincoli dell’Europa dei capitali e delle banche. Il sistema punta a promuovere con le esternalizzazioni la gestione privata di beni e servizi pubblici da decenni senza curarsi delle conseguenze per la comunità.
Nel caso di Mongrando a monte della vicenda sta la decisione del Comune di affidare la gestione della discutissima Diga dell’Ingagna al Consorzio della Baraggia, il quale a sua volta ha appaltato a quanto risulta i lavori di manutenzione ad una ditta che ha dato il via alla catena del subappalto che in ultimo è rimasta in capo alla azienda inquisita.
Mentre aspettiamo l’esito delle indagini in corso sorge spontanea e inevitabile la domanda, ma chi doveva controllare, ognuno nel suo ambito, perché non lo ha fatto? Quanto valgono diritti e dignità, vita e sicurezza dei lavoratori?
Tutto indica che si è affermato un sistema di sfruttamento legalizzato che va contro ogni principio di giustizia sociale e che è ora di alzare la voce , riprendere mobilitazioni e vertenze locali per sottrarre al profitto privato beni comuni e servizi pubblici e per riconquistare e avanzare nei diritti sociali e del lavoro perché nessuno, migrante o precario sia più sfruttato
Per tutto questo saremo in piazza
SABATO 25 OTTOBRE 2025 dalle ore 9.00 alle ore 12,30 a Mongrando, Piazza del Municipio Invitiamo tutte e tutti a partecipare per adesioni: rifondazionebiella@alice.it