Le maestre figlie di un dio minore per la giunta di San Giuliano milanese: in mensa avranno solo il primo e la frutta

Come un fulmine a ciel sereno è arrivata nelle scuole di San Giuliano la comunicazione che le insegnanti che nelle scuole elementari e d’infanzia condividono il pasto con i loro alunni dovranno accontentarsi del primo e della frutta, non verrà dato loro, come accade da almeno 40 anni il secondo. Il provvedimento fa riferimento a una pessima sentenza della Cassazione (n.2844/25), che ha stabilito che il diritto contrattuale al pasto gratuito a chi presta servizio in mensa è legato al mantenimento del benessere psico -fisico e non ha un contro valore economico, per cui si possa riconoscere un intero pasto. Quindi solo pasta e la frutta e via…belle/i leggere/i. La sentenza regola una causa fra due soggetti ricorrenti non comporta nessun obbligo di applicazione erga omnes.
La decisione della Giunta San Giulianese, unica in tutta Italia, è gravissima e umiliante per le/gli insegnanti, per i bambini e le bambine, per la comunità sociale e civile locale e nazionale, che dovrebbe avere nella scuola della Repubblica, nelle sue regole, nelle sue relazioni e nei suoi contenuti anche simbolici un modello di convivenza, di rispetto e di umanità.
Invece si svaluta il lavoro delle/dei docenti, si degrada con un atto simbolico fortissimo (non possono mangiare il secondo, quasi un castigo) il loro ruolo professionale, che si svolge pienamente in ogni momento del fare scuola (non ci sono ore che valgono di più ed ore che valgono di meno). Anzi, le ore di mensa sono fortemente didattiche: mangiare insieme, mangiare in modo civile, parlare senza gridare, discutere del cibo e del suo valore, anche dal punto di vista religioso e delle proprie origini, aiutarsi vicenda è un momento di crescita guidata importante, in un ambiente protetto, ma fuori della famiglia.
L’azione della Giunta di centro destra, alla ricerca di fondi per il bilancio, è la prosecuzione locale e anche un po’maldestra  del processo di disconoscimento della dignità e il valore della professione docente nelle elementari e nella scuola d’infanzia, iniziata con l’attacco al tempo pieno, attuato da Gelmini e Moratti Ma qui c’è un elemento più di grave e diretto, la svalorizzazione di una professione ancora a prevalenza femminile che ha nell’ esercizio di docenza uno spazio grande al cosiddetto lavoro di cura e di relazione , senza il quale ogni insegnamento e trasmissione di saperi diventa astratto e inefficace soprattutto nelle fasi  dello sviluppo coincidenti con gli anni della scuola di base.
Per giustificare questa scandalosa decisione la Giunta di centro destra parla di un risparmio 50 mila euro rispetto agli insufficienti contributi trasferiti dal Governo all’ Ente Locale. Il problema dunque non è il pasto delle maestre, ma la politica dei Governi di centro destra, ma anche di centro sinistra che da decenni non aumentano questi contributi, perché imbrigliati nella politica di austerità e ora nell’aumento delle spese militari.  È più comodo umiliare le maestre e la scuola, che aprire un conflitto con il Governo. A San Giuliano giustamente c’è un gran subbuglio e si è aperto un conflitto: grande mobilitazione sindacale indetta da tutte le sigle e assemblea pubblica venerdì mattina 31 ottobre per far ritirare il vergognoso provvedimento. Non ci si deve fermare. Pasto intero alle maestre e più soldi alla scuola, non alla guerra e al riarmo.