Maltempo a Como. Fatalità?  No, malagestione del territorio

Quello che è accaduto in provincia di Como in questi giorni non può essere liquidato come una semplice calamità naturale: è la conseguenza diretta di una gestione del territorio carente e completamente fallimentare.

Anni di edilizia selvaggia e di consumo di suolo, sommati allo smantellamento delle competenze delle Province attraverso la riforma Delrio (PD), hanno lasciato interi territori senza un ente in grado di occuparsi davvero di manutenzione e prevenzione. Il risultato? Zone montane e collinari, escluse dalle città metropolitane, sono finite ai margini, prive di cure essenziali.

Argini non puliti, corsi d’acqua lasciati a sé stessi, sottobosco abbandonato: interventi di ordinaria manutenzione che in passato venivano garantiti e che, negli ultimi dieci anni, sono stati drasticamente ridotti, fino a scendere sotto la soglia minima indispensabile.

A questo scenario si aggiunge la pressione dei cambiamenti climatici, che rendono sempre più frequenti e violenti i fenomeni atmosferici estremi. Una realtà sotto gli occhi di tutti, ma che la politica sembra ricordare a intermittenza: il centrosinistra ne parla solo quando è all’opposizione, salvo dimenticarsene una volta tornato al governo.

La verità è che, da tempo, le scelte politiche – bipartisan – mettono il profitto davanti a tutto, privilegiando grandi opere inutili e dannose, come la Variante Tremezzina: un progetto che prevede di trivellare una montagna da parte a parte e che, se mai fosse portato a termine, non farebbe altro che peggiorare ulteriormente la situazione, aumentando fragilità e rischi idrogeologici invece di ridurli.

Non è stata una fatalità, dunque, ma il frutto di anni di disattenzione e scelte sbagliate. E finché non si invertirà la rotta, eventi come quello di Como non potranno che ripetersi.

Leggi il comunicato PRC – Federazione Provinciale Como